Leggendo questa poesia ho pensato a mio figlio a quando se ne sta rinchiuso in camera sua col il suo p.c., con le sue cose da fare, insomma nel suo mondo. Succede anche a me di aprire la sua porta, di sorridergli e chiedergli se và tutto bene. Qualche volta noto in lui un certo fastidio nell’essere disturbato ma non me ne preoccupo perché il mio bisogno è saperlo vicino e sono sicura che anche a lui fa piacere, in fondo!
Abbiamo tutti bisogno di qualcuno anche solo per un sorriso……per essere sorretti.
"Una mano sulla porta"
Quando sto zitto arriva mia madre.
Sta sola mia madre nella stanza di là.
E io solo e zitto nella stanza di qua.
Mia madre si alza e arriva di quando in quando.
Con una mano sulla porta cerca di leggere il mio cuore:
io zitto mi lascio leggere.
Intanto mi nascono affetti e le sorrido:
"Che sei venuta a fare?".
Ma so bene perché viene da me.
Dopo aver scambiato con me due,tre parole, mia madre se ne và.
E io penso a tutti gli uomini:
noi viviamo sostenendoci l'un l'altro.
E' come reggersi colle mani sulle spalle di chi è accanto.
Si ha bisogno perfino delle persone che danno fastidio.
Chi sa se mia madre non pensa a questo
quando viene e mi guarda con la mano appoggiata sulla porta?
poesia dal Giappone (K.Nakagawa)
Abbiamo tutti bisogno di qualcuno anche solo per un sorriso……per essere sorretti.
"Una mano sulla porta"
Quando sto zitto arriva mia madre.
Sta sola mia madre nella stanza di là.
E io solo e zitto nella stanza di qua.
Mia madre si alza e arriva di quando in quando.
Con una mano sulla porta cerca di leggere il mio cuore:
io zitto mi lascio leggere.
Intanto mi nascono affetti e le sorrido:
"Che sei venuta a fare?".
Ma so bene perché viene da me.
Dopo aver scambiato con me due,tre parole, mia madre se ne và.
E io penso a tutti gli uomini:
noi viviamo sostenendoci l'un l'altro.
E' come reggersi colle mani sulle spalle di chi è accanto.
Si ha bisogno perfino delle persone che danno fastidio.
Chi sa se mia madre non pensa a questo
quando viene e mi guarda con la mano appoggiata sulla porta?
poesia dal Giappone (K.Nakagawa)
4 commenti:
io ci ho messo tanto a digerire le porte chiuse dei figli, a non prenderle come un rifiuto, (io non sopporto le porte chiuse, io non le chiudo mai), busso sempre prima di aprire le loro stanze perchè ormai hanno un'età adolescenziale e potrei trovarmi davanti a scene imbarazzanti, ogni tanto mi capita di sedermi nel letto vicino a loro per scambiare due chiacchiere, l'altra sera con alex io il mio pc portatile, lui il suo e abbiamo girovagato per internet insieme
molto intensa la poesia
@zefirina
hai ragione le porte chiuse fanno un pò male ma quando i figli cominciano a diventare grandi vogliono la loro privacy.
Bello comunque avere interessi comuni con i propri figli, vuol dire che c'è un bel rapporto.
Grazie per essere passata.
Grazie a te per essere sempre così
gentile, ogni tanto fa bene estranearsi dalla realtà quotidiana, anche con un viaggio virtuale...
I figli,in verità, fanno solo finta
di essere infastiditi dai genitori.
Quando non si rivolge loro l'attenzione, ci rimangono male e ne soffrono.
E' sempre un piacere scambiare due frasi con te!!
Ti auguro una buona serata .. e
un abbraccio!!!
buona giornata anche a te e grazie per le tue visite...sempre gradite...oggi riposo...che bello...mi dedico alla mia casa...ub abbraccio..
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